oggi siamo andati a mantova, a visitare a palazzo te una mostra sul mantegna...ecco qualche notizia su andrea mantegna.
Arrivato a Mantova nel 1460, dove rimase fino alla morte avvenuta nel 1506, Mantegna diviene pittore di corte dei Gonzaga, riservando il suo genio, per massima parte, al servizio esclusivo della famiglia. Fu, infatti, Ludovico Gonzaga a richiedere fortemente la presenza del pittore a corte, ove dipinse alcune delle sue opere più celebri che sono andate ad arricchire le collezioni dei più importanti musei italiani e stranieri. Il Mantegna, considerato come un “carissimum familiarem” – secondo la definizione data dallo stesso marchese Ludovico - godeva nella vivacissima corte dei Gonzaga di molto prestigio, non solo grazie alle numerose opere realizzate per gli illustri committenti ma anche per la sua fama di massimo esperto di antichità romane
Alle numerose opere di Mantegna tra cui ricordiamo, la Madonna con Bambino, i due monocromi Giuditta e Didone, la Sacra Famiglia con Santa Elisabetta e il Battista bambino, La Vestale Tuccia e Sofonisba, Minerva che caccia i vizi e Giudizio di Salomone, si aggiungeranno opere importanti di Lorenzo Costa e di chi ha lavorato nel suo tempo, autori di opere tecnicamente eccellenti, cariche di influssi mantegneschi ma al tempo stesso autonome nel loro percorso creativo, prendendo perciò in esame circa sessant’anni della magnifica arte in voga alla corte dei Gonzaga.La mostra comporta dunque un affascinante percorso di circa sessanta opere che raccontano la vicenda di Andrea Mantegna dal suo arrivo a Mantova sino all’esaurirsi della grande influenza che la sua arte suscitò nei pittori della generazione a lui successiva.
A Mantova il Mantegna entrò in contatto con la dirompente arte del Leon Battista Alberti che sarà protagonista in città con alcuni dei suoi lavori fondamentali: le chiese di Sant’Andrea e di San Sebastiano. Dalla suggestione albertina e dagli studi sui rapporti tra architettura e decorazione dipinta avviati fin dai suoi esordi patavini, a Mantova il maestro realizzò alcuni tra i suoi massimi capolavori, a partire dalla decorazione della Camera Picta detta degli Sposi, affrescata nel Castello di San Giorgio e considerata fin da subito una delle meraviglie di quell’età ed esempio più alto dell’arte del Mantegna, grazie anche all’originalissima idea dello sfondamento illusivo del soffitto.
altre notizie su mantegna e mostra su www.andreamantegna2006.it
Arrivato a Mantova nel 1460, dove rimase fino alla morte avvenuta nel 1506, Mantegna diviene pittore di corte dei Gonzaga, riservando il suo genio, per massima parte, al servizio esclusivo della famiglia. Fu, infatti, Ludovico Gonzaga a richiedere fortemente la presenza del pittore a corte, ove dipinse alcune delle sue opere più celebri che sono andate ad arricchire le collezioni dei più importanti musei italiani e stranieri. Il Mantegna, considerato come un “carissimum familiarem” – secondo la definizione data dallo stesso marchese Ludovico - godeva nella vivacissima corte dei Gonzaga di molto prestigio, non solo grazie alle numerose opere realizzate per gli illustri committenti ma anche per la sua fama di massimo esperto di antichità romane
Alle numerose opere di Mantegna tra cui ricordiamo, la Madonna con Bambino, i due monocromi Giuditta e Didone, la Sacra Famiglia con Santa Elisabetta e il Battista bambino, La Vestale Tuccia e Sofonisba, Minerva che caccia i vizi e Giudizio di Salomone, si aggiungeranno opere importanti di Lorenzo Costa e di chi ha lavorato nel suo tempo, autori di opere tecnicamente eccellenti, cariche di influssi mantegneschi ma al tempo stesso autonome nel loro percorso creativo, prendendo perciò in esame circa sessant’anni della magnifica arte in voga alla corte dei Gonzaga.La mostra comporta dunque un affascinante percorso di circa sessanta opere che raccontano la vicenda di Andrea Mantegna dal suo arrivo a Mantova sino all’esaurirsi della grande influenza che la sua arte suscitò nei pittori della generazione a lui successiva.
A Mantova il Mantegna entrò in contatto con la dirompente arte del Leon Battista Alberti che sarà protagonista in città con alcuni dei suoi lavori fondamentali: le chiese di Sant’Andrea e di San Sebastiano. Dalla suggestione albertina e dagli studi sui rapporti tra architettura e decorazione dipinta avviati fin dai suoi esordi patavini, a Mantova il maestro realizzò alcuni tra i suoi massimi capolavori, a partire dalla decorazione della Camera Picta detta degli Sposi, affrescata nel Castello di San Giorgio e considerata fin da subito una delle meraviglie di quell’età ed esempio più alto dell’arte del Mantegna, grazie anche all’originalissima idea dello sfondamento illusivo del soffitto.
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la gita si è svolta cosi:
siamo partiti alle 7 da sondrio (io sono salito qui a delebio alle 7.45 piu o meno) e dopo il tragitto in autostrada con una sosta all'autogrill siamo arrivati a mantova dopo circa 4 ore...i prof ci anno lasciati liberi per un paio d'orette, per mangiare e riprenderci dal viaggio, siamo stati tutti li in giro nel prato a consumare i panini che ci siamo portati da casa...verso l'1.30 dopo esserci tutti riuniti siamo entrati a palazzo e abbiamo visitato la mostra, divisi in 2 gruppi, ognuno con una guida che spiegava e illustrava i dipinti attraverso un microfono, noi avevamo le radioline per ascoltare e non disturbare la visita degli altri. a me sono piaciuti particolarmente 2 quadri, il primo è quello intitolato il giudizio di re salomone, rappresentava la scena delle due donne che si presentano al cospetto del re xkè tutte e due sostenavano che un bambino era loro figlio, mi ha colpito come era dipinto il re, su questo trono tutto decorato con 2 delfini come braccioli (era strabello), il secondo dipinto che mi è piaciuto era quello della vergine che porta un setaccio dal fuime fino al tempio per provare la sua verginità....
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